
L’Arena – Il Giornale di Verona
Amici della musica di Verona. Il concerto all’interno della muova rassegna.
Il giovane talento si fa apprezzare in Gran Guardia.
Musica per una rinascita, la rassegna organizzata dagli Amici della Musica per recuperare almeno cinque dei sei concerti in abbonamento perduti con la quarantena Covid-19, ha ospitato in Gran Guardia il suo terzo appuntamento con il recital del pianista diciannovenne Elia Cecino, vincitore del prestigioso Premio Venezia 2019.
Il giovane interprete ha osato un programma impegnativo per la tenuta, composto da brani eseguiti di rado nella prima parte come la Sonata in due movimenti Op. 54 in Fa maggiore di Beethoven e i Drei Klavierstücke D 946 di Schubert e nella seconda, interamente dedicata a Chopin, il Rondò Op. 16 e la Sonata Op. 35.
L’Op. 54, Sonata sui generis, collocata nel catalogo tra due giganti quali l’Op. 53 Waldstein e l’Op. 57 Appassionata, pone non pochi problemi interpretativi essendo costituita da un iniziale Tempo di Minuetto, dalle movenze galanti e neoclassiche, inframezzato da un potente Trio « sempre forte e staccato » enunciato in ottave e seste, scrittura che di per sé crea uno stacco dinamico e stilistico di notevoli proporzioni. A questo movimento se ne accoda uno in veloci quartine di sedicesimi, anche se porta la dicitura « Allegretto », che porta all’accelerazione, variante agogica che viene espressamente richiesta dall’autore nella stretta finale dell’ultima trentina di battute.
I tre Klavierstücke schubertiani, composti pochi mesi prima di morire e pubblicati postumi, ricordano come concezione le raccolte di Improvvisi. Già in questa fase del concerto Elia Cecino si è presentato assolutamente in ordine dal punto di vista tecnico, e con una ricca tavolozza timbrica, bel cantabile e solida tenuta. Forse, qua e là, dovrà far ricorso a qualche trovata per dare maggiore varietà e fantasia al corpus schubertiano.
La vera svolta nel concerto del diciannovenne si è avuta, a nostro avviso, con Chopin, autore evidentemente molto congeniale al giovane pianista: nel Rondò infatti sfoderava una brillantezza salottiera spettacolare e l’interpretazione dell’Op. 35 raggiungeva livelli davvero eccellenti in ogni movimento.
Applausi calorosissimi alla fine premiati fuori programma ma con il Notturno in Re minore di Cajkovskij e la parafrasi lisztiana del Walzer del Faust di Gounod eseguiti entrambi con sensibilità, sicurezza e rara sapienza strumentale. Elia Cecino è un pianista molto interessante che a breve farà senz’altro parlare di sé.
Chiara Zocca
L’Arena
12 luglio 2020