
Corriere del Veneto
Il trevigiano vince il concorso pianistico. Secondo Bertolazzi.
Capacità, impegno, freschezza. Elia Cecino, diciottenne trevigiano, diplomato al conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, è il vincitore della 36esima edizione del “Premio Venezia”. Il concorso quest’anno era riservato ai pianisti di età non superiore ai 24 anni, di ogni nazionalità, diplomati con il massimo dei voti nel conservatori di musica o negli istituti musicali pareggiati italiani nell’anno accademico 2017-2018.
La finale si è svolta sabato sera alla Fenice, dove Cecino ha battuto il rivale Giovanni Bertolazzi eseguendo musiche di Franz Liszt da Études d’esécution transcendante S. 139 12. Chasse neige, di Felix Mendelssohn Bartholdy Variations sérieuses in re minore op. 54 e di Fryderyk Chopin Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 35 (Grave. Doppio Movimento, Scherzo, Marcia funebre. Lento, Finale. Presto).
«Ho scelto tre pezzi molto diversi tra loro perché con il loro romanticismo parlassero direttamente al pubblico – racconta Cecino -. Chopin e Liszt sono molto estroversi e passionali, mentre Mendelssohn è più introverso è strutturato.»
Nei diversi stadi del concorso, che ha avuto inizio il 14, Cecino ha cercato di spaziare tra tutti i generi e le epoche mettendo in gioco le sue capacità, da Beethoven obbligatorio al secondo turno alla terza prova con un repertorio di compositori russi.
«Suono il pianoforte da quando ho nove anni e, avendo partecipato a numerosi concorsi, ho imparato a gestire la tensione – continua -, Ho suonato altre volte alla Fenice, ma la Sala Grande è più impegnativa rispetto alle Sale Apollinee, è stato molto emozionante: la finale è la somma delle prove che ho affrontato nei giorni precedenti. Il concorso è impegnativo non solo per l’ampiezza del repertorio, ma anche per la vicinanza tra le prove».
Per il futuro, Cecino ha in programma approfondire lo studio del pianoforte tra pezzi di repertorio e nuovi, mettendo in pratica ciò che ha studiato partecipando ad altri concorsi e concerti. I pianisti che lo ispirano di più?
«Svjatoslav Teofilovic Richter per la logicità delle sue interpretazioni, e, tra i più giovani, Daniil Trifonov per il suo atteggiamento aperto ed estroso».
Il secondo classificato Giovanni Bertolazzi, diplomatosi al Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia, ha vinto invece il «Premio Casella» interpretando pagine di Joseph Haydn, Sonata in fa maggiore Hob. XVI: 23 (Allegro, Adagio, Finale. Presto), di Johannes Brahms, dai Klavierstücke op. 118, il n. 2, Intermezzo in la maggiore e di Igor Stravinskij, da L’uccello di fuoco, Danza infernale, Berceuse et Finale nella trascrizione per pianoforte di Guido Agosti.
Camilla Gargioni
Corriere del Veneto
20 Ottobre 2019