Il quindicenne conquista il pubblico con Schubert e Liszt
Elia Cecino, giovanissimo pianista di 15 anni, è stato il protagonista dell’ultimo degli appuntamenti del Monferrato Classic Festival a Treville. La Chiesetta di San Quirico ha vibrato sulle note di un programma fantasioso e particolarmente complesso che ha entusiasmato il pubblico presente.
Elia ha esordito con i Drei Klavierstücke D 946 di Franz Schubert, tre pezzi che sono stati composti nella primavera del 1828, ultimo anno di vita del compositore. Compare l’aspetto Biedermeir dell’opera pianistica schubertiana, tendendo a migliorare il rapporto con la società che lo circonda. Il giovane interprete è armonioso e pieno di acuta intelligenza musicale che lo conduce ad affrontare con maturità un’opera tra le più complesse della produzione pianistica schubertiana autore-ponte fra il classicismo e il romanticismo di Schumann, Chopin, Liszt e Mendelssohn.
Elia Cecino ha donato ai Drei Klavierstücke D 946 un raffinato clima espressivo, tipico delle ultime opere composte da Schubert. Già dal primo brano Elia ha messo in luce l’accompagnamento ansioso delle terzine, sulle quali si innalza una melodia tesa sotto il profilo espressivo. Nonostante la giovanissima età, Elia possiede profonde intenzioni musicali che manifesta nel secondo brano conducendo con candore tipicamente schubertiano la delicata parte centrale. Tecnica agile e scattante nel terzo brano, strutturato con scritture di accordi e infinite violenze ritmiche, presentando analogie e parallelismi con la musica ceca.
I notturni di Chopin sono la forma musicale che più rappresenta il compositore polacco che ha rielaborato in modo personalissimo il modello coniato da John Field. Elia Cecino manifesta una spiccata sensibilità che gli consente di immergersi nel mondo ombreggiato dell’anima chopiniana.
Il giovane esecutore ha caricato di riflessivo romanticismo le melodie cantabili conferendo, grazie a un sapiente uso della mano sinistra, un accompagnamento con oscillazioni ritmiche tipiche del ‘rubato’ della musica del compositore polacco.
Virtuoso e travolgente nel Rondò op. 16, che illumina il raffinato pianismo e la bellezza del colori di questo giovane pianista con l’esecuzione del Valzer dal Faust di Gounod di Franz Liszt, composto nel 1861.
Pubblico entusiasta del calore diviene un coraggioso virtuoso, affrontando con brillante aplomb i funambolici passi contenuti in queste complesse pagine pianistiche.
Anna Maria Bruno
25 settembre 2016