
Il ventenne ha vinto il Venezia 2019 e tiene concerti in tutto il mondo. Domani sera al Teatro Municipale.
La Stagione musicale del Teatro Municipale prosegue domani alle 20.30 con il talentuoso pianista Elia Cecino, in un concerto coprodotto con Fondazione Valtidone Musica. Nel 2019 il prestigioso “Premio Bengalli”, nell’ambito dei Concorsi internazionali di musica della Valtidone diretti artisticamente dal musicista Livio Bollani, non è stato assegnato, quindi la scelta è caduta su un vero talento pianistico, che attualmente è allievo dell’Accademia del Ridotto di Stradella, nella classe di Andrzej Jasinski.
Considerato tra i migliori talenti emergenti del panorama pianistico, vincitore del prestigioso Premio Venezia 2019, e recentemente anche del XXIV Concurs Internacional de Piano Ricard Viñes, Cecino, a soli vent’anni, si è già esibito nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose d’Italia, oltre che in Europa (a Vienna, Wolfsburg, Amburgo) e negli Stati Uniti. Si è inoltre proposto da solista con le orchestre Düsseldorf Symphony Orchestra, Sichuan Philharmonic, Bacau Philharmonic ed altre.
«Nel mio recital di domani al Municipale – spiega il pianista – ho scelto tre pezzi che mi appartengono, li definirei “identitari”: la Sonata in Sol maggiore, op. 31 n. 1 di Ludwig van Beethoven, molto brillante, la Sonata n. 3 in fa diesis minore, op. 23 di Aleksandr Skrjabin, i contemporanei Klavierstücke di Livio Bollani e per concludere la Sonata n. 7 in Si bemolle maggiore, op. 83 di Sergej Prokofiev, complessa e avvincente».
⌈ In programma i due studi per pianoforte di Livio Bollani: come si rapporta lei alla musica contemporanea? ⌋
«Sebbene la mia formazione pianistica, dapprima con la docente Maddalena De Facci e poi con altri grandi maestri, sia rivolta soprattutto al passato e ai grandi classici, affrontare un repertorio contemporaneo è una sfida. In Europa, tra l’altro, è più frequente che in Italia e sono lieto di avere questa occasione».
⌈ Lei ha 20 anni, ma è già impegnato in una carriera concertistica di primo livello. Quanto sono importanti i concorsi, per un giovane pianista? ⌋
«Direi molto perché sono una passerella dove farsi ascoltare, oltre che confrontarsi con altri. E poi, si incontrano in giuria grandi maestri, dai quali capita di ricevere buoni consigli. Distinguermi al Concorso Ferruccio Busoni é stata un’occasione importante, così come la mia vittoria a Venezia 2019».
⌈ Vogliamo il suo punto di vista giovanile: esibizioni in streaming Vs esibizioni dal vivo. Chi vince? ⌋
«Sicuramente vincono le esibizioni con il pubblico, ho già avuto modo di farne parecchie e non esiste forma migliore per un concerto. Tuttavia mi é capitato di preparare concerti in streaming e, con l’utilizzo di una tecnologia altamente professionale, la preparazione e la resa sono comunque state di alto livello. Gli streaming sono stati importanti durante il periodo del lockdown, perchè ci hanno permesso di continuare a prepararci, a lavorare».
⌈ Uno degli aspetti che certamente riguardano i giovani musicisti, in questo momento di ripresa, é la necessità di viaggiare, di proporsi un altri Paesi. ⌋
«É vero. A me é capitato di esibirmi in Spagna, anche durante il lockdown, dove ho tenuto numerosi concerti. E poi in Germania, per lungo tempo. É importante non solo proporsi, ma andare a specializzarsi in alcune scuole con grandi maestri ed inoltre confrontarsi con altri musicisti».
⌈ Senza nulla togliere alla Scuola italiana, negli ultimi anni la Scuola tedesca rappresenta il massimo punto di riferimento, almeno per quanto riguarda alcuni strumenti. Una “leggenda” o, secondo la sua esperienza, è davvero così? ⌋
«Diciamo che l’aspetto più evidente è l’attenzione e l’investimento che vengono messi nell’educazione e nella formazione musicale dei giovani. Non mi riferisco solo ai musicisti bensì al pubblico. In Italia si comincia a farlo ora, ma bisogna continuare in maniera sempre più consistente».
Eleonora Bagarotti
Libertà di Piacenza
30 ottobre 2021
