Chopin Sonata n. 2 op. 35 & Other Works è stato nominato Recommended Recording da Stephen Greenbank su Musicweb International.
Nell’ottobre 2020 Suonare Records ha pubblicato l’album di debutto di Elia Cecino, dedicato a Beethoven, Chopin e Scriabin. Per il suo secondo CD, questa volta prodotto da OnClassical, si concentra sulla musica di Frédéric Chopin. Come apripista per il suo programma ha scelto l’Introduzione e Rondo in mi bemolle maggiore, Op. 16, scritto durante una bella estate che il compositore trascorse a Côteau, e pubblicato nell’autunno del 1833 con la dedica: “dedié à son élève Mademoiselle Caroline Hartmann par…” Sono contento che Cecino abbia incluso quest’opera, in quanto è stata ingiustamente trascurata. L’ho scoperta solo tre o quattro anni fa da una performance di Vladimir Horowitz, girata nel suo salotto e disponibile su Youtube. Vale la pena guardarla. Cecino affronta la sfida mirabilmente, offrendo una lettura che mostra virtuosismo e brio. Ha un’incredibile gamma di colori, e ogni battuta è drammaticamente carica.
Il pianista ha un modo istintivo con le Mazurke, e infonde in ogni eleganza e rubato giudicato con gusto. Il set dell’Op. 24 copre una vasta gamma di emozioni dalla gioia e giocosità alla cupa tristezza. Le quinte aperte nella mano sinistra della Mazurka n. 2 in do maggiore evocano un fascino rustico, mentre nella n. 4 cattura pienamente i soavi ritmi esotici. I due Notturni op. 32 se la cavano particolarmente bene. Hanno tutti gli ingredienti che si possono desiderare, le sfumature, l’espressività rarefatta, la lucidità delle texture e il raggiungimento del colore. La fine dell’op. 32 n.1 può essere particolarmente difficile da rendere. Non qui, però, dove il finale sinistro e minaccioso è in netto contrasto con la serenità e l’equilibrio che l’ha preceduto, suonato con affetto da sogno. Cecino deve avere un grande affetto per la Polacca in Fa diesis minore, Op.44 in quanto l’ha inclusa anche nel suo CD di debutto. Devo ammettere che è la mia preferita e preferibile all’onnipresente operazione. 53. La minaccia, il presagio e il dramma siedono su entrambi i lati di una mazurka, che fornisce non solo il contrasto ma, come ha detto un autore: “un ricordo nostalgico dei vecchi tempi e dei luoghi lontani”.
La Seconda Sonata di Chopin inizia audace e schietta e il grande stile di Cecino trasmette con successo l’ampiezza drammatica della musica, con il secondo soggetto lirico eloquentemente contornato. C’è qualcosa di demoniaco nello Scherzo, che fa sentire la sezione del trio, una canzone che è come un balsamo per i sensi. Non c’è sentimentalismo nella marcia funebre, e nel finale da incubo, come ha detto Arthur Rubinstein: “Si sentono i venti della notte che spazzano le tombe del cimitero, la polvere che soffia e la polvere che rimane”.
Anche se il recital è stato registrato dal vivo, non ho rilevato alcuna presenza di pubblico. Cecino è stato benedetto con un Steinway D ben espresso, ben regolato ed con un suono eccezionalmente bello, alleato ad un acustica ideale e reattiva. È un interprete di Chopin naturale con uno stile deciso, che offre prestazioni costantemente fini, idiomatiche e gratificanti. Sono sicuro che sentiremo molto di più di questo giovane pianista negli anni a venire. In breve, questa release mi fa avere il mio consenso entusiasta.
Stephen Greenbank